Il quaderno dell’agronomo: lo squadro

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lo squadro del terreno Colle Uncinano
SCHEMA SQUADRO
MESSA A DIMORA Cantina Colle Uncinano
MESSA A DIMORA
lo squadro del terreno Colle Uncinano
SCHEMA SQUADRO
MESSA A DIMORA Cantina Colle Uncinano
MESSA A DIMORA

Sul tema dello squadro non posso che farmi da parte e lasciare parlare Renzo, l’agronomo…

Francesco

Nella realizzazione di un nuovo vigneto, la disposizione e l’orientamento dei filari, sono a dir poco fondamentali. La fase dello squadro, che racchiude in sé tutte le operazioni geometriche e di picchettamento, dovrebbe essere eseguita solamente da un agronomo e da tecnici che lui stesso coordina. Per prima cosa, l’agronomo ha il compito di individuare i confini esatti dell’appezzamento. Una volta stabiliti i confini, rispettando le distanze, dettate dalla pratica agronomica, deve essere posizionato il primo picchetto “giallo” da cui ha origine e sviluppo tutto il vigneto.

Nel caso del nostro vigneto di Trebbiano Spoletino, il sistema d’impianto adottato è quello di 0,90 m per 2,80 m, che sono rispettivamente la distanza tra due viti all’interno di uno stesso filare e la distanza tra due filari contigui. Utilizzando questi parametri, abbiamo costruito quadranti di 28 m (multiplo di 2,80 m) per 27 m (multiplo di 0,90 m), ovvero le unità base per procedere con la messa a dimora vera e propria delle barbatelle. Ogni quadrante è formato da 10 filari, ciascuno dei quali è fatto di 30 barbatelle, per un totale di 300 piante. Su ogni angolo del quadrante, vanno disposti picchetti gialli, mentre per l’inizio e fine di ogni filare vanno disposti picchetti “verdi”.

La rettifica del quadrante avviene mediante il controllo della sua diagonale che, in questo specifico caso, deve risultare pari a 39 m, in modo da evitare eventuali deviazioni causate dall’andamento irregolare della superficie del terreno.

Renzo

Sul tema dello squadro non posso che farmi da parte e lasciare parlare Renzo, l’agronomo…

Francesco

Nella realizzazione di un nuovo vigneto, la disposizione e l’orientamento dei filari, sono a dir poco fondamentali. La fase dello squadro, che racchiude in sé tutte le operazioni geometriche e di picchettamento, dovrebbe essere eseguita solamente da un agronomo e da tecnici che lui stesso coordina. Per prima cosa, l’agronomo ha il compito di individuare i confini esatti dell’appezzamento. Una volta stabiliti i confini, rispettando le distanze, dettate dalla pratica agronomica, deve essere posizionato il primo picchetto “giallo” da cui ha origine e sviluppo tutto il vigneto.

Nel caso del nostro vigneto di Trebbiano Spoletino, il sistema d’impianto adottato è quello di 0,90 m per 2,80 m, che sono rispettivamente la distanza tra due viti all’interno di uno stesso filare e la distanza tra due filari contigui. Utilizzando questi parametri, abbiamo costruito quadranti di 28 m (multiplo di 2,80 m) per 27 m (multiplo di 0,90 m), ovvero le unità base per procedere con la messa a dimora vera e propria delle barbatelle. Ogni quadrante è formato da 10 filari, ciascuno dei quali è fatto di 30 barbatelle, per un totale di 300 piante. Su ogni angolo del quadrante, vanno disposti picchetti gialli, mentre per l’inizio e fine di ogni filare vanno disposti picchetti “verdi”.

La rettifica del quadrante avviene mediante il controllo della sua diagonale che, in questo specifico caso, deve risultare pari a 39 m, in modo da evitare eventuali deviazioni causate dall’andamento irregolare della superficie del terreno.

Renzo